Trujillo è strettamente legata alla cultura Moche, che ha avuto il suo splendore tra il II e l’VIII secolo d.C.
Ecco tre luoghi dove l’archeologia diventa parte del presente.
Huacas del Sol y de la Luna
Questi siti archeologici, sorgono uno di fronte all’altro, e sono diventati ormai mete iconiche.
L’huaca de la Luna propone un tour aperto al pubblico.
Sono state scoperte molte iconografie dei Moches al suo interno, la più famosa è “il Tagliagole“, una divinità con tratti umani e felini.
E’ possibile visitare anche il museo del sito per osservare alcuni reperti archeologici ed ammirare l’huaca del Sol in lontananza.
Consigliamo di fare una passeggiata intorno al colle, poco distante dal sito archeologico, un percorso sulla sabbia, in mezzo alla quiete.
Jardín de los Sentidos
In periferia, non lontano dal Museo d’Arte Moderna, potete trovare il “Jardín de los Sentidos” (Giardino dei Sensi).
Chiaro esempio di come la sensibilità moderna possa assorbire l’eredità delle culture precolombiane, è infatti un giardino progettato per far risaltare tutti i sensi, in particolar modo l’olfatto ed il tatto.
Ispirato alle tradizioni ed all’iconografia dei Moches, vede l’utilizzo di rampe piuttosto che scale, e la disposizione dei fiori si ispira all’antica saggezza delle tradizioni sciamaniche.
La máquina de arcilla (La macchina dell’argilla)
A nord della città, seguendo il percorso che porta a Las Lomas, oltre l’aeroporto, potrai visitare la “La máquina de arcilla”.
Si tratta di una scultura monumentale, realizzata dall’artista plastico Emilio Rodríguez Larraín tra il 1987 e il 1988 in omaggio al mondo precolombiano, ed in particolare alle culture Moche e Chimú.
La particolarità, assurda, è che l’artista l’ha ideata per essere distrutta dal passare del tempo e dall’erosione degli elementi, ma in realtà ha finito per essere un simbolo dell’immortalità e dell’eternità delle arti.
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